ANSA – Tommaso Claudi solleva il piccolo per sottrarlo alla ressa accanto ad un militare
Non si ferma il lavoro del console italiano a Kabul, Tommaso Claudi, che da giorni è impegnato nelle operazioni di evacuazione di concittadini e afghani dal Paese tornato in mano ai talebani. In alcune foto diventate virali sui social, lo si vede mentre aiuta un bambino, spaventato dalla ressa e in lacrime, a superare un muro nel perimetro interno dell’aeroporto, dove si accalcano le persone in attesa di un volo per fuggire. Giubbotto antiproiettile ed elmetto a tracolla, Claudi solleva il bambino dell’apparente età di 6-7 anni, prendendolo dalle braccia di un uomo che glielo porge e sottraendolo così alla calca delle persone in attesa – tra cui donne e bambini – sotto lo sguardo vigile di un soldato. “Grazie Tommaso”, scrive in un tweet il segretario generale della Farnesina, Ettore Sequi.
Chi è Tommaso Claudi, il console italiano che salva gli afghani
AGI – A 31 anni da compiere il 30 agosto, è l’unico diplomatico italiano rimasto nel Paese riconquistato dai talebani. In una foto lo si vede, con elmetto e giubbotto antiproiettile, aiutare un bambino in lacrime a superare un muro nell’aeroporto di Kabul.
“È salito sui container andando ben oltre il suo dovere, buttandosi anima e cuore” per individuare nella folla stipata le attiviste di Pangea che dovevano imbarcarsi per l’Italia”, racconta all’AGI Luca Lo Presti, responsabile dell’organizzazione umanitaria milanese. In una foto lo si vede, con elmetto e giubbotto antiproiettile, aiutare un bambino in lacrime a superare un muro nell’aeroporto di Kabul.
Il console Claudi e il bambino afghano sul muro della speranza
RaiNews – Si occupa di seguire l’evacuazione e di assicurare assistenza.
Tommaso Claudi , il giovane console italiano, è rimasto nella capitale afghana per mantenere un collegamento operativo con la Farnesina che,come dice lui stesso, “ha messo a disposizione ogni risorsa possibile. La macchina dell’ambasciata non si è mai fermata. Abbiamo assicurato una presenza costante all’aeroporto militare e stiamo continuando a organizzare voli di evacuazione. L’obiettivo principale è quello di non lasciare indietro nessuno”.
IlFattoQuotidiano – Da una parte i militari schierati per cercare di arginare le migliaia di persone, si parla di oltre 20mila ancora presenti nello scalo, che cercano una via di fuga dal Paese, dall’altra la folla di gente che cerca un’opportunità di vivere lontano dal nuovo regime talebano. In mezzo, su quel muro, c’è il diplomatico, 31 anni, in missione nel Paese dal 2019.
Lo hanno immortalato accovacciato sul muro di cinta che circonda l’aeroporto di Kabul. Una recinzione che per molti, in questi giorni di alta tensione nel Paese, segna il confine tra la fuga dall’Afghanistan e la vita sotto il nuovo regime talebano. Ha il suo giubbotto antiproiettile ben allacciato e l’elmetto legato al collo mentre solleva dalle braccia di un uomo, forse il padre, un bambino afghano consentendogli di lasciare il Paese.