ANSA – Spegne 70 candeline il primo blue jeans italiano, realizzato da Roy Roger’s, azienda fiorentina.
Era il 1952 quando il sogno americano dei famosi blue jeans arrivò in Italia, reinterpretato da Francesco Bacci che con sua moglie Giuliana decise di progettare e realizzare in Italia un modello con la nota tela americana.
Strinse così una partnership con la Cone Mills Corporation di New York, tra i più grandi fornitori di denim Made in Usa. Sempre dagli States, Bacci prese ispirazione per il nome dei suoi blue-jeans: Roy Roger’s è infatti l’identità del sarto americano che alla fine dell’Ottocento realizzava le tute da lavoro dei contadini californiani.
Da quel momento è stato un crescendo di successi: oggi l’azienda, arrivata alla terza generazione, è guidata da Patrizia Biondi, presidente e figlia del fondatore, insieme ai figli Niccolò, amministratore unico e Guido, direttore creativo.
Ecco che per celebrare i primi 70 anni del marchio nasce la Anniversary Collection, 30 pezzi tra jeans, camicie, giacche, giubbotti, salopette, gilet, che evocano varie epoche, dagli anni ’50 agli anni ’80, in mostra a Pitti Uomo 101 a Firenze.
C’è tutta la storia del marchio: dal jeans con la zip sulle tasche posteriori (soluzione nata per custodire gli effetti personali e il denaro della paga settimanale durante le ore di lavoro) al gilet e alla camicia realizzati con patch differenti cuciti insieme per sottolineare le varietà delle sfumature del denim; dalla camicia con cerniere su taschini e bottoni a pressione in stile anni ’60, fino all’intramontabile jeans a zampa d’elefante. Sono tutti realizzati in denim cimosato, autentico nell’assenza di lavaggi e finissaggi per esaltare il colore indaco e la naturalezza del tessuto che da sempre lo caratterizza. Le ispirazioni sono la working class, cinematografia western, cultura biker e quella militare. Tutti i tessuti sono realizzati con cotone reused, recuperato e riciclato per rendere più sostenibile il ciclo di produzione e avere il minor impatto possibile sull’ambiente.