Gazzetta dello Sport – L’Italia ha meritato la qualificazione ai quarti, ma l’Austria ci ha riportato coi piedi per terra. Non è detto che sia un male.
Il primo a correre incontro a Roberto, con le braccia alzate dopo i due gol, è stato il suo amico Luca, come faceva in campo tanti anni fa. Si sono abbracciati forte Mancini e Vialli, fratelli d’Italia, e noi con loro, mentre sullo sfondo gli azzurri si rotolavano in campo stravolti e felici dopo le reti di Chiesa e Pessina che ci hanno portato ai quarti di finale. Sono queste le immagini della gioia che vogliamo trattenere negli occhi dopo 120 minuti di pura sofferenza. Quegli abbracci Mancini e Vialli li aspettavano da 29 anni… A Wembley il 20 maggio del 1992 la Samp dei due gemelli ai supplementari perse una finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona: fu la più grande delusione della loro gloriosa carriera. Stavolta Wembley ha forse sanato metà di quella ferita, per l’altra metà ci vorrebbe ancora una vittoria sempre a Wembley l’11 luglio, in finale.
Italy 2-1 Austria: Mancini’s subs squeeze Azzurri through
UEFA – Substitutes Federico Chiesa and Matteo Pessina sent Italy into the last eight with extra-time strikes.
Italy progressed to the quarter-finals at the expense of a brave Austria side thanks to extra-time goals by substitutes Federico Chiesa and Matteo Pessina at Wembley Stadium.
Matteo Pessina drives in Italy’s second goal Matteo Pessina drives in Italy’s second goal Getty Images Italy, aiming for a national-record 31 games unbeaten, started the brighter with the impressive Leonardo Spinazzola setting up the first presentable chance for Nicolò Barella, whose drive was kept out by Daniel Bachmann’s outstretched boot. Marko Arnautović fired over as Austria offered a counterattacking threat but the Azzurri went closest before the interval when Ciro Immobile’s long-range rocket clattered the post.
Italia-Austria, il commento di Giannichedda: “Grande Mancini”
Corriere dello Sport – L’ex centrocampista di Lazio e Juventus e attuale tecnico della rappresentativa di Serie D commenta la vittoria degli azzurri di Mancini contro la nazionale austriaca.
Italia, obiettivo raggiunto Obiettivo minimo raggiunto. Adesso aspettiamo i nostri prossimi avversari e recuperiamo le forze. La partita contro l’Austria si è presentata piena di insidie e sofferenza. L’Italia non ha giocato, a livello tecnico, una buona partita ma è rimasta in campo lottando e aspettando il momento giusto. Per caratteristiche e struttura dei nostri giocatori soffriamo quando la partita si mette sul piano fisico. L’Italia ha avuto un po’ di fortuna soprattutto quando per il fuorigioco di pochi centimetri è stato annullato il gol ad Arnautovic. Ci sono voluti i supplementari per battere, con Chiesa e Pessina, gli austriaci che ci hanno fatto soffrire fino alla fine andando a realizzare, su calcio piazzato, il primo gol subito dall’Italia.
Italia-Austria 2-1, Sconcerti: vittoria bella perché difficile, ora siamo più completi
Corriere della Sera – Nessuno ha detto che dovesse essere sempre facile. Ma noi abbiamo chi fa gioco e chi rompe le partite, siamo larghi, poco gestibili perché possiamo sempre rinnovarci.
È stata difficile e questo l’ha resa bella. Il gioco meno, ma non molto meno. È solo che ci stavamo abituando male, sempre spazi, sempre fantasia e gol. L’ha decisa chi doveva, Chiesa, con un gol dei suoi, tutto elettricità e tiro da spiaggia. Toccava a lui alla fine il compito duro, spezzare una partita soffocata dalla propria gravità e dalla forza fisica degli avversari.
Anche il gol di Arnautovic annullato è stato un mezzo infortunio di posizione di Donnarumma. Abbiamo fatto fatica a costruire, a liberarci, ma c’erano dieci austriaci dietro il pallone. Sono mancate a lungo le fasce laterali, sono stati stretti e fuori misura Berardi, Insigne, perfino Verratti e Barella, condannati a un gioco triste di palleggio soffocato.